Sunday, April 06, 2008

Luigi Durand De La Penne

"Uno straordinario esempio di coraggio e genialità" con queste parole Winston Churchill descrisse l'azione di un nemico. Quest'uomo e i suoi compagni d'arme, Bianchi, Martellotta, Marino, Marceglia e Schergat, compirono una delle azioni dall'effetto più devastante della seconda guerra mondiale senza fare praticamente vittime.
Nel novembre 1941 la Mediterranean Fleet britannica fu in una situazione critica avendo a disposizione solo le corazzate 
Valiant Queen Elizabeth con base ad Alessandria.
La Regia Marina studiò attentamente come trarne vantaggio: se fossero state distrutte queste due grosse unità da battaglia tutti i convogli per la Libia avrebbero potuto salpare in sicurezza e la guerra d'Africa avrebbe avuto un successo sicuro.
La missione di distruggere le due corazzate britanniche fu affidata alla X Flottiglia Mas, specializzata negli assalti.
Il 18 dicembre il mitico sommergibile 
Scirè, comandato da Junio Valerio Borghese, si avvicinò silenziosamente ad Alessandria dopo aver superato mille difficoltà ed ostacoli.
A questo punto vennero rilasciati 3 "
Maiali"o SlC (Siluro a Lenta Corsa) guidati da Durand de La Penne e dai suoi uomini. Il bersaglio di Durand e Bianchi era la Valiant, quello di Marceglia e Schergat era la Queen Elizabeth e quello di Martellotta e Marino era una petroliera da 16.000 tonnellate. Una volta completata la missione, il commando si sarebbe ritrovato con lo Scirè in un determinato punto della costa egiziana per tornare a casa sano e salvo.
Ma i britannici, che stupidi non sono mai stati, avevano difeso il loro porto estremamente bene: vi erano reti metalliche protettive con cariche esplosive ovunque e sentinelle dappertutto.
Così il penetrare con i Maiali nel porto fu più arduo del previsto per gli italiani.
Finalmente Durand de La Penne e Bianchi superarono le barriere e raggiunsero la 
Valiant, ma a quel momento il loro Maiale si fermò affondando proprio sotto la corazzata e Bianchi scomparve. Durand de La Penne, con uno sforzo fisico sovraumano riuscì a recuperare il Maiale e ad agganciarlo finalmente sotto la chiglia della corazzata.
Sfinito, Durand de La Penne emerse dal fondo e trovò Bianchi (svenuto per un'avaria del suo respiratore ad ossigeno) tentò quindi, trasportando il suo compagno, di raggiungere il molo ma fu avvistato e catturato dalle sentinelle britanniche.
I due valorosi vennero subito interrogati dagli ufficiali della 
Valiant ma naturalmente risposero solo con il loro grado e numero di matricola. L'Ammiraglio Cunningham, comandante in capo della Mediterranean Fleet venne svegliato nel cuore della notte e subito informato dei fatti: egli immediatamente realizzò quale pericolo stavano per correre le sue navi. 
Cunningham ordinò quindi che i due italiani venissero subito rinchiusi nella 
Valiant ben al di sotto della linea di gallaggiamento, nella speranza di spaventarli e farli confessare dove fosse la carica esplosiva. Una volta rinchiusi, Durand de La Penne disse a Bianchi (naturalmente in italiano) che se per loro non c'era più speranza potevano morire felici perchè la loro missione aveva avuto successo (la carica sarebbe esplosa dopo tre ore).
Qualche tempo dopo si sentì una esplosione enorme: era il 
Maiale di Marceglia e Schergat che distrusse la petroliera Sagona e danneggiò il caccia Jervis
Dopo 3 lunghe e snervanti ore Durand de La Penne guardò il suo orologio: 10 minuti all'esplosione! Egli chiese allora di parlare con il comandante della 
Valiant Capitano Charles Morgan. 
"Comandante, le suggerisco di evacuare la sua nave e salvare il suo equipaggio: la 
Valiant espoderà in pochi minuti" disse Durand de La Penne. 
Morgan gli chiese dove fosse la carica, ma Durand de La Penne non rispose e fu nuovamente portato nella sua cella sottobordo mentre i britannici evacuarono la nave. Una terrificante esplosione scosse la 
Valiant ma Durand de La Penne potè uscire e salvarsi dall'annegamento (i britannici furono leali e non lo chiusero a chiave). 
Al suo passaggio tutto l'equipaggio britannico si alzò in piedi e qualche minuto dopo si sentì una terza grande esplosione: era la 
Queen Elizabeth che saltava in aria anch'essa!
Tutti gli italiani, per una sciocca preparazione dei loro documenti falsi, vennero successivamente catturati. 
Un giorno del 1945 Bianchi e Durand de La Penne ricevettero la Medaglia d'Oro al Valor Militare che gli fu appuntata sul petto dall'Ammiraglio Charles Morgan nuovo capo della Mediterranean Fleet e vecchio comandante della 
Valiant .
Durand de La Penne morì nel 1992 e il suo nome è oggi portato dalla nuova classe di "supercaccia" della Marina Militare.

Si riparte...

Riaggiorno il mio blog dopo una lunghissima parentesi rendendo omaggio ad uno degli eroi della marina militare della II guerra mondiale.
Conosco bene questo episodio e ne sono orgoglioso visto che ho fatto il servizio militare in marina ma pochi altri conoscono questo gesto di eroismo.
Tuttavia questa storia mi ha sempre affascinato in quanto si tratta di un episodio unico nel suo genere: un atto di eroismo doppio sia nel gesto valorosissimo dell'ufficiale di incunearsi nelle linee nemiche con mezzi "di fortuna" sia nel gesto di salvare le vite umane seppur nemiche rivelando al comandante rivale che la nave era stata minata.
Pur essendo pluridecorato e pur essendo il suo nome portato da un'intera classe di navi della Marina Militare Italiana il suo gesto ed il suo nome sono praticamente sconosciuti.
L'ufficiale in questione si chiamava Luigi Durand De la Penne